Bentornata vittoria!

LA PARTITA

La Castellanzese è tornata! Anzi no, la Castellanzese non è mai andata via e oggi torna a raccogliere legittimamente quanto seminato sul campo di gioco. Nella complicata trasferta a Sesto Calende la testa è il fattore chiave per i Neroverdi, letteralmente: sia perché il goal da 3 punti il solito Gibellini lo segna con un’incornata imprendibile su assist al bacio di D’Onofrio, sia perché la capolista mantiene i nervi saldi dal primo all’ultimo secondo di un match in cui gli uomini guidati da Fiorenzo Roncari sono consapevoli di avere tutto da perdere contro un avversario libero di giocare a mente sgombra.

Fin dal triplice fischio finale della scorsa settimana a Lazzate, sinonimo di seconda sconfitta consecutiva per i Neroverdi, la partita contro la Sestese si prende subito l’antipatico attestato di “match che non si può sbagliare”. La Castellanzese oggi non gioca al meglio (anche a causa di un terreno di gioco sicuramente non impeccabile), non incanta, non chiude la partita quando dovrebbe, ma soprattutto non sbaglia.

Il colpo di testa vincente di Gibellini al decimo minuto è di fatto l’unica occasione degna di nota della prima frazione di gioco, al termine della quale entrambi i portieri si trovano con i guantoni lindi ed inutilizzati.  Nella ripresa la Sestese prova ad alzare il ritmo, non riuscendo mai ad impensierire seriamente la retroguardia castellanzese se non con qualche azione confusa; il risultato resta in bilico fino all’ultimo perché i Neroverdi mancano in due occasioni il colpo del ko (prima con un tiro ravvicinato e centrale di Dell’Aera, poi con una bella conclusione in corsa di Pedergnana deviata in corner).

Quindi la Castellanzese vince ma non convince? E invece no: questa squadra convince gli avversari di oggi, le inseguitrici e se stessa in primis di essere una grande squadra, capace in quanto tale di soffrire e di trasmettere con granitica convinzione un messaggio sintetizzabile con la frase “forse noi ve ne segniamo solo uno, ma voi di certo non ce ne farete nemmeno uno!”.

Bravi, ragazzi: ben ritrovati, non bentornati!