Il nuovo direttore tecnico della Scuola Calcio neroverde
Antonio Carannante da questa stagione è direttore dell’area tecnica della Scuola Calcio della Castellanzese (nello specifico categorie Prima Calci e Piccoli Amici).
L’IDENTIKIT
Antonio Carannante fino allo scorso anno era responsabile dell’Attività di Base al Valle Olona (e in precedenza all’Olgiatese, alla Pro Patria, alla Solbiatese). Un ritorno per Carannante in quel di Castellanza: 5 anni fa, infatti, aveva già vestito neroverde.
IL PRESENTE IN NEROVERDE
«Quando quest’estate sono ritornato alla Castellanzese – racconta Antonio Carannante – ho ritrovato una società ben strutturate e organizzata in maniera ottimale, nonché le tante persone con cui avevo avuto modo di lavorare durante la mia prima esperienza in neroverde, dal presidente Affetti, al Direttore Salvatore Asmini. A Castellanza è sempre stato bello lavorare, e quest’anno il team è davvero di valore. Collaboro strettamente con Pirovano e Tricarico, ma anche con Cerrone c’è ottima intesa».
Carannante proprio durante questa stagione festeggerà i 30 anni di carriera: «Ho cominciato nel 1992, quando avevo 18 anni; da quando sono arrivato in Lombardia ho girato diverse società, ma ho sempre scelto di allenare i più piccoli, per me sono quelli che danno le maggiori soddisfazioni. Festeggiare a Castellanza? Per me è una bellissima sensazione, con il presidente e con il Direttore Asmini c’è tanta stima reciproca e posso dire di sentirmi davvero fortunato».
In merito allo staff tecnico, poi, Carannante sottolinea: «I Mister sono giovani, ma hanno voglia di fare e di lavorare e, soprattutto, sono ragazzi molto umili. Hanno voglia di imparare, anche se hanno un bagaglio fatto di molte conoscenze. Avere una società stabile che bada al sodo e ai contenuti aiuta tutti noi, soprattutto perché c’è un forte senso di appartenenza».
La filosofia del direttore tecnico della Scuola Calcio neroverde è chiara: «Il primo impatto di un bambino in questo mondo in un certo senso passa da me e credo sia fondamentale regalare sin da subito senso di appartenenza e amore per questo sport e per questi colori. L’obiettivo è sempre quello di far crescere i nostri ragazzi, e speriamo che qualcuno arrivi fino in prima squadra o perché no, anche in un club professionistico».