Giovane, forte e determinato. Da far invidia ai più grandi. Chi può vantare un terzino così talentuoso, di così belle speranze e con una maturità tecnico tattica del genere? Dalla sua ci sono l’età ed un futuro che si prospetta luminoso per Andrea Ghilardi, il più giovane titolare della Castellanzese. Che continua a stupire, a stupirci con quella folle serenità che dimostra andando su e giù per la fascia e seminando timore tra le maglie avversarie. E facendo brillare gli occhi dei tifosi sugli spalti che non possono che applaudire. Così il giovane difensore si è conquistato il posto nello scacchiere di Fiorenzo Roncari che sulla sinistra non può proprio fare a meno di lui.
Benvenuto Andrea. Sei il più giovane ma sembri esserti ambientato alla perfezione nel sistema di gioco della Castellanzese. Quanto ti trovi bene in questa squadra?
Mi sento a mio agio con il mister e con i compagni. Che mi hanno accolto subito bene e che mi hanno permesso di integrarmi al meglio. Siamo un gruppo fantastico e molto unito. Questo aiuta molto quando poi bisogna scendere in campo la domenica e trovare soluzioni nei momenti di difficoltà In più c’è da aggiungere che gioco nel ruolo che più mi piace quindi posso esprimermi al meglio.
Dall’inizio dell’anno in cosa ti senti migliorato e cosa devi ancora migliorare?
Penso di essere migliorato tanto sull’aspetto tecnico in fase difensiva, ma quella offensiva non deve mancare di certo. In allenamento proviamo spesso a costruire azioni partendo da dietro per poi arrivare a concludere con un cross. Situazioni che poi sono da riproporre in partita dove non si può perdere mai la concentrazione. E’ su questo che credo di dovere ancora crescere. Per essere in grado di restare sul pezzo, con la testa in campo per tutti i novanta minuti.
Come va con i compagni di difesa? Vi parlate spesso durante la partita?
Sì comunichiamo molto e questo penso sia fondamentale per tutti. Dalla mia parte giocano quasi sempre De Dionigi e Mantegazza, loro mi aiutano molto con dei consigli prima, dopo e anche durante la partita. E io cerco di imparare da loro che alle spalle hanno una grande esperienza. Questo si riflette anche nella squadra che ha trovato velocemente una quadratura ideale. Rispetto allo scorso anno facciamo un calcio molto propositivo e attacchiamo alti gli avversari. Questo è merito dei concetti che ci trasmette il mister.
Ti aspettavi una partenza del genere? Tu che lo scorso anno hai vissuto l’opposto non temi che quest’anno dopo una partenza così l’intensità possa calare?
Sono convinto che non succederà. Anche perchè tutto dipenderà da noi. Se affrontiamo partita per partita al cento per cento, restando umili sarà molto difficile che andrà diversamente. Dobbiamo dare sempre di più imparando dai nostri errori, quali la sfida con il Verbano in trasferta per far sì che non si ripetano più in futuro. A dire il vero non mi sarei aspettato un campionato così. Però vedevo in estate che la squadra era ottima, anche se nessuno ci dava per favoriti, e noi abbiamo dimostrato che uniti possiamo raggiungere qualunque obiettivo.
La partita più difficile…
Su due piedi direi che la Varesina si è comportata bene in entrambi gli scontri e al di là del risultato ci ha dato del filo da torcere. Senza tralasciare le altre. Penso che non ci sarà una partita semplice da qui alla fine, noi dobbiamo pensare di giocare il nostro calcio e cercare attraverso il nostro gioco di arrivare all’obiettivo.
La partita che più ti è rimasta…
Il derby è stato un momento fantastico. Abbiamo giocato in uno stadio storico come quello di Legnano e vincere lì non ha prezzo. Ma anche la partita con il Verbano mi ha lasciato tanto. E’ da sempre un campo ostico e noi ora sappiamo il perchè.
Nello spogliatoio come state vivendo questo momento?
In realtà siamo molto tranquilli, anche dopo la sconfitta con la varesina. Ci siamo guardati negli occhi, abbiamo parlato senza stare a demoralizzarci. Sappiamo benissimo che sarà difficile, ma siamo rimasti quelli di inizio anno con la consapevolezza di essere una buonissima squadra. E con l’aiuto di giocatori come D’Onofrio che non avevamo in squadra prima, e senza essere presuntuosi, se diamo tutto a maggio potremo toglierci una grande soddisfazione.
Gli obiettivi personali di Andrea Ghilardi…
Vorrei crescere dal punto di vista calcistico. Partendo da ogni allenamento e ascoltando i consigli del mister. Seguendo come ispirazione il mio terzino preferito che è Alex Sandro della Juventus. E poi vorrei raggiungere il livello d’esperienza dei più grandi.