Tutte le ciò che dovete sapere sul prossimo match di campionato
Non c’è un attimo di sosta per i neroverdi. Dopo il successo casalingo con il Fossano, nel match della seconda giornata, la Castellanzese torna in campo mercoledì 7 ottobre alle 15.00 in trasferta al Comunale di Sanremo per il turno infrasettimanale che metterà di fronte la formazione di Achille Mazzoleni e la Sanremese.
PERCHE’ SANREMO E’ SANREMO
La Città dei Fiori, la capitale della Riviera dei Fiori. Il passato e il presente della Sanremese affondano le radici in un territorio altrettanto ricco di storia, iconico per l’importanza degli eventi che ogni anno ospita. Uno su tutti il Festival della Canzone italiana, anche conosciuto come Festival di Sanremo, che un tempo si teneva nel Casinò della città, casa del gioco d’azzardo, monumento storico allo stile liberty, prima di spostare le proprie telecamere all’Ariston. La città è anche capolinea di una delle grandi classiche del ciclismo: la Milano-Sanremo. Rimanendo in ambito sportivo, l’entroterra sanremese ospita da anni anche le gare di rally.
DAL COMUNALE AL COMUNALE
Menzione speciale per quello che di fatto è un monumento all’attività calcistica sanremese: lo stadio Comunale di Corso Mazzini. Inizialmente struttura polisportiva con pista d’atletica, quattro campi da tennis, un campo per il pallone elastico e alcune sale per la lotta e la boxe, nei primi Anni Settanta l’impianto fu ristrutturato con l’unico scopo di ospitare gare calcistiche. Da lì sono passati tanti avversari illustri come Roberto Baggio, con il Vicenza, e Gianfranco Zola, con la maglia della Torres. Sulla Panchina del “Comunale”, sempre da avversario, sedette anche Arrigo Sacchi, prima con il Rimini e poi con il Parma.
NON HA FUTURO CHI NON HA MEMORIA NEL PASSATO
Fondata nel 1904, la posa della prima pietra della Sanremese, allora polisportiva, è avvolta nel mistero. Ci vollero tre lustri prima che, negli Anni Venti, la sezione calcistica decollasse. Ma fu nella seconda metà degli Anni Trenta che la società biancoazzurra visse un momento magico: tra il 1934 e il 1940 vinse ben tre campionati di Serie C, anche se la promozione in B arrivò solo al terzo tentativo, per via di diverse irregolarità negli anni precedenti che ne pregiudicarono la promozione. Lo scoppio della guerra segnò l’inizio del primo declino. Dalla promozione nel neonato campionato di Serie C1 nel 1979 fino al primo fallimento nel 1986. Seguirono una serie di alti e bassi per la società biancoazzurra.
Tra il 2008 e il 2012 il periodo più brutto della storia dei matuziani: la Sanremese scomparve per ben due volte in soli cinque anni, prima del rilancio e la riconquista della Serie D, nel 2016, battendo in finale di Coppa Italia Nazionale di Eccellenza il Mazara, al Gino Bozzi di Firenze.
LENTE D’INGRANDIMENTO
La spina dorsale della Sanremese è composta dal difensore, classe ’89, Simone Bregliano, a centrocampo, il mediano classe ’94 Giorgio Gagliardi e il classe ’95 Andrea Demontis, entrambi in gol con l’Arconatese, e là davanti la punta classe’89, Loreto Lo Bosco, anche lui a segno nel match d’esordio dei matuziani. Tra le novità Vladimir Mikhaylovskiy e il giovane 23enne Diallo. In panchina uno storico vincente sanremese come Alessio Bifini, che ha appeso gli scarpini al chiodo per raggiungere altri traguardi da allenatore, sempre dalla stessa parte.
NUMERI ALLA MANO
Con la vittoria casalinga della scorsa giornata la Castellanzese continua la propria striscia positiva, raggiungendo l’ottavo risultato utile consecutivo in Serie D, il secondo in questa stagione che la vede momentaneamente al secondo posto in classifica con quattro punti. Quattro i gol fatti, due dei quali da uno scatenatissimo Chessa, due quelli subiti: uno per partita. Ai neroverdi non è ancora riuscito di mantenere la porta inviolata. Impresa fallita anche dalla Sanremese che nell’unica gara disputata – dopo aver rinviato il derby ligure della prima giornata con la Lavagnese per accertamenti sanitari – ha concesso due reti nel match esterno con l’Arconatese che gli uomini di Bifini hanno comunque portato a casa annullando così i due punti di penalizzazione imposti ai biancoazzurri al via.