Uno dei pionieri di Sogno Neroverde, padre della sede, ci racconta i retroscena e le emozioni della fondazione del club
Da tifoso a simbolo di una tifoseria intera. E’ questo il percorso di Tiziano Moroni, proprietario del Bar dal Lupo – sede del Fan Club “Sogno Neroverde” – supporter con un passato da calciatore nella nostra squadra. Lui e gli altri padri fondatori sanno cosa vuol dire indossare la maglia della Castellanzese e vivere di questa passione che, non meno di tre mesi fa, li ha spinto a posare la prima pietra del primo storico gruppo di tifosi al seguito della società di via Cadorna. Attraverso le sue parole, scopriamo questa bellissima iniziativa che raccoglie giorno dopo giorno sempre più consensi tra il pubblico castellanzese.
Come e quando è nata l’idea di creare un Fan Club della Castellanzese?
Nel 2018 sono andato via dall’Oratorio dove avevo il bar prima e poi, dopo un anno, ho trovato questa occasione. Ho inaugurato a dicembre il nuovo bar che da subito si è legato al Fan Club. A dire la verità è da un po’ che avevamo questa idea, ma fino a che eravamo all’oratorio non avremmo potuto farlo. Angelo Gadda, il presidente di Sogno Neroverde, ha insistito molto e confrontandosi anche con il presidente ci siamo accordati perchè fosse il mio bar a tenere a battesimo il primo gruppo organizzato di tifosi neroverdi.
Che emozione hai provato nel vedere così tanta gente aggregarsi per la fondazione e ogni domenica allo stadio?
E’ stato bello perché anche noi abbiamo giocato quasi tutti nella Castellanzese e vedere che il mio bar è diventato e sta diventando un luogo di ritrovo per tutti i tifosi neroverdi è qualcosa di speciale. Aggiunge valore ad una squadra così. Il club vuole portare la gente sempre più vicina alla Castellanzese. Vogliamo incrementare sempre di più la presenza e far frequentare sempre di più la sede. Per me è un motivo di orgoglio. Avere il primo club della città.
Qual’è il momento che ricordi con più affetto del tuo passato alla Castellanzese e cosa ti lega a questa squadra?
Penso che il più bel ricordo che ho di quando ho giocavamo a Castellanza è l’anno in cui abbiamo vinto il campionato e siamo saliti in Seconda Categoria. Con questo tutto ciò che c’è dietro: i rapporti con il le persone e con il presidente di allora. Sono movimenti indimenticabili per un appassionato di calcio come me.
Da giocatore e poi tifoso della Castellanzese, senti che l’entusiasmo attorno alla squadra è cresciuto in questi anni?
Ho sempre seguito la Castellanzese soprattutto in casa e ho visto che con i risultati arrivava anche il pubblico. Ogni anno è aumentato sempre di più, fin dai tempi della Promozione. Lo scorso anno anche si è consolidato l’entusiasmo e quest’anno, dico con sincerità, ho visto tanta gente allo stadio che prima non vedevo mai. Forse anche perché la Serie D propone delle ottime partite e perché penso sia una categoria perfetta per una squadra come la nostra.
Di questa stagione, ancora da terminare, quale momento ricordi come il più emozionante?
Penso che contro la Pro Sesto è stata fatta la miglior partita sotto tutti i punti di vista, ma nella seconda parte di stagione è difficile trovare una partita in cui abbiamo giocato male. Ci siamo dimostrati all’altezza della categoria e con qualche fortuna in più avremmo anche potuto andare oltre la salvezza.
Avevate qualche progetto con il Fan Club che si è dovuto interrompere per via dell’emergenza? Penso alla trasferta di Sondrio, purtroppo cancellata.
Andare a Sondrio con un gruppo di persone sarebbe stato un modo per cementare il gruppo, attirare di più i tifosi alla sede. È stato veramente un peccato dover rinunciare a quel momento perché per noi poteva essere molto importante, ma purtroppo la situazione è quella che è. Volevamo e vogliamo ancora fare qualche cena del club più avanti quando si potrà.
Quali i progetti futuri quando tutto tornerà alla normalità?
Oltre che a brandizzare la parete del locale pensavamo di mettere anche una foto gigante della squadra nella saletta adiacente al bar per segnalare in maniera ancora più evidente che quella è come una seconda per i neroverdi. Inoltre nei giorni di ritrovo avevo chiesto dei filmati delle partite della Castellanzese da proiettare sulla televisione. I progetti erano molti ed è anche per questo che speriamo di riprendere presto.