Distratti, superficiali, venali, aggettivi che spesso ci calzano a pennello Dove stiamo andando a finire? Riprendiamoci quello che ci appartiene non delegando ad altri l’impegno all’interno di una società che sforna soggetti sempre più fragili e addomesticabili. “Castellanza sono io” chiede il tuo prezioso tempo per un “Futuro più attento”. Provaci anche tu…
● Educazione all’ambiente
● Le radici del nostro territorio
● Utilizzo oculato di smartphone e videogames
Carissimi, “Castellanza sono io” desidera essere uno strumento che possa essere utile per dialogare con tutti: atleti, genitori, tecnici, accompagnatori, simpatizzanti, tifosi, e che si propone di dare vita a percorsi virtuosi per formare i ragazzi (e non solo) alla acquisizione della consapevolezza del ruolo che ad ognuno compete nella società in cui vivono, attraverso percorsi esperienziali.
Desideriamo invitarvi a prendere visione di alcun temi attualissimi che potrebbero diventare delle proposte che partiranno dal prossimo anno e che per poter essere realizzate necessitano del vostro prezioso contributo. Ecco di fianco i temi che abbiamo approfondito.
E’ il risultato di una storia, della percezione che ognuno ha di sé stesso, della propria coscienza, di esistere come persona in relazione con gli altri individui con i quali forma un gruppo sociale come: la famiglia, un’associazione, insomma, la società nelle sue più ampie sfaccettature.
L’identità territoriale è di un popolo, della propria cultura (patrimonio globale ed evolutivo dell’individuo e dei gruppi sociali al quale appartiene), che sono proprie di quel luogo e della gente che lo sostiene e lo anima, con la propria presenza e interazione che attribuisce significato al luogo. (Questo è sancito nella dichiarazione dei diritti culturali dall’Unione Europea e dall’UNESCO).
Pertanto mantenere una identità territoriale non è il rifiuto di ciò che non appartiene a quel luogo, ma sostenere la cultura e la tradizione del luogo stesso rafforzandola nel dialogo, nel confronto e nel rispetto delle diversità.
Quindi, ciò che ci contraddistingue (sia laico che religioso) deve essere sostenuto promuovendo il confronto con le altre culture, il sentirsi parte di una comunità è accettare i valori che essa propone, identificarsi con gli usi e costumi, valorizzando anche quello che viene da altri contesti culturali perché siano un valore aggiunto e non una negazione, non dimenticandosi o rinnegando comunque la propria storia, le proprie radici.
Nella nostra società pur parlando spesso di sostenibilità, ciaccorgiamo che nella realtà non abbiamo un atteggiamento totalmente virtuoso. Pertanto, praticare realmente quello che chiamiamo cura dell’ambiente diventa spesso relegato a rari momenti che poco incidono nella nostra esistenza. Quindi con l’aiuto di alcune pratiche applicabili nel quotidiano e nelle attività domestiche, si può costruire un modello fruibile da chiunque. Come? Con l’impegno di ogni singola persona, con il sostegno di enti pubblici, progettare alcuni momenti strutturati come: puliamo il nostro quartiere, il parco, i boschi, sensibilizzazione nelle scuole, incentivare le pratiche di riduzione di qualsiasi forma di spreco, gestione virtuosa dei rifiuti, tutti momenti da condividere sui campi, in famiglia, con gli amici.
L’utilizzo degli strumenti tecnologici (smartphone, videogiochi, ecc…) in modo virtuoso. Oggi i ragazzi, ma spesso anche gli adulti, hanno un legame molto stretto con il cellulare, con i videogames tanto da sviluppare una dipendenza (nomofobia), difficilmente riconosciuta, che spesso genera repentini sbalzi d’umore, isolamento sociale, difficoltà nella relazione ed altri significativi disagi.
Gli esperti di dipendenza tecnologica hanno sviluppato, oltre alle terapie specifiche, una serie di trucchi per limitare l’uso del cellulare e per evitare di utilizzarlo nei momenti meno opportuni.
L’obiettivo è quello di aiutare le persone a prendere coscienza di tutto ciò e riconquistare il proprio potere sui nostri dispositivi elettronici, trasformando un oggetto che ormai è in grado di dominarci, in uno strumento al nostro servizio per il nostro reale benessere.
Se vuoi essere dei nostri, scrivici a info@castellanzese.com