Alberto Affetti racconta i suoi sedici anni da presidente della Castellanzese
Sembra ieri. Quando un giovane imprenditore, appassionato di calcio sposò la causa neroverde. Salì con passo deciso sul ponte di comando di una nave naufragata nel pericoloso oceano dell’ultima serie lombarda. Saldo in mano il timone, fissa la meta, il percorso è già tracciato nella sua testa, nelle sue idee, nel suo impegno che traghettano la nave neroverde ai confini inesplorati finora del dilettantismo italiano, le cui coste si affacciano direttamente sui mari del professionismo.
“Era il 2003, quando cominciai. Pochi mi diedero fiducia, ma all’epoca non mi interessò. Ricordo ancora i primi passi di questa lunga marcia che non fu priva di difficoltà. E nemmeno di momenti di sconforto che in alcuni casi mi hanno portato a pensare di abbandonare tutto, ma non è mai successo. Li ho sempre gestiti e superati, mai da solo ma grazie all’unione, alla serietà dell’ambiente che si è creato, all voglia di regalare qualcosa di grande alla mia città e alla passione per questo bellissimo sport che ho fin da quando ero bambino. Così sono arrivate tante soddisfazioni che ci hanno riempito di orgoglio e ci spronano ancora oggi ad andare avanti“.
Dalle prime amichevoli con il San Marco Calcio – rispettabile realtà calcistica di Busto Arisizio che oggi milita in Seconda Categoria, cogliendo l’occasione per augurare il nostro miglior in bocca al lupo per il futuro, con cui siamo onorati di aver condiviso parte della nostra storia – all’impegno di sabato 24 agosto che vedrà la Castellanzese scendere in campo con la Primavera della Juventus, squadra campione d’Italia da otto anni consecutivi. Qual’è il segreto della Castellanzese che si appresta ad affrontare il per la prima volta nella sua storia la Serie D?
“Sedici anni fa questo risultato era impensabile. Il cammino è stato lungo ed in salita fin dall’inizio, ma penso che il lavoro a lungo andare paghi. Noi ne siamo testimonianza. Abbiamo raggiunto obiettivi importantissimi a partire dal settore giovanile. Fino alla vittoria dello scorso campionato di Eccellenza che quest’anno ci permetterà di competere nella massima divisione dilettantistica. Essere stati invitati da una squadra così importante come la Juventus è la ciliegina sulla torta che ci fa rendere conto ancor di più della dimensione del lavoro svolto finora“.
Non meno di una settimana dopo, il via al campionato di Serie D 2019-20 che alla Castellanzese ha riservato una trasferta lunga alla prima giornata in quel di Levico Terme. “Dobbiamo cercare di guardare cosa abbiamo sbagliato nella partita di Coppa con il Legnano, il cui esito ci deve servire da lezione, e in fondo è meglio che i difetti vengano fuori subito per avere così il tempo di registrarci a dovere. La squadra che scenderà in campo a Levico dovrà avere le caratteristiche per affrontare la nuova categoria. Dipende tutto da noi e da quanto siamo in grado di fare. Dobbiamo essere realisti. Guardare con attenzione i nostri avversarie strutturarci secondo le difficoltà che il girone ci porrà di fronte senza illuderci nè fare drammi“.