#ATUXTU con Achille Mazzoleni
Centottanta minuti sulla panchina neroverde. Un punto conquistato e una buonissima prestazione contro la Pro Sesto, tra le papabili per il passaggio di categoria. Positivo l’avvio, non si potrebbe dire altrimenti, per mister Mazzoleni che ha evidenziato la crescita di una squadra, a Castellanzese che a questo campionato qualcosa da chiedere ce l’ha, eccome. Facciamo il punto di queste prime due settimane in neroverde.
Benvenuto mister. Prime due settimane in neroverde. Come si sta trovando sulla sua nuova panchina?
Mi sto trovando bene, mi sembra di essere in una piccola grande famiglia. È vero, sono passate soli quindici giorni, o poco più, ma ho la sensazione di essere qui da molto tempo. E questo si deve alla bella atmosfera che c’è alla Castellanzese. Ero abituato bene nelle mi esperienze precedenti e questa non è che una conferma della buona fama che questa squadra ha saputo crearsi. Spero di centrare l’obiettivo della salvezza.
All’esordio un buon punto con il Caravaggio, poi una sconfitta in cui la Castellanzese ha fatto un’ottima impressione contro la Pro Sesto. Cosa si porta a casa da questa ultima partita in particolare?
Bisogna prendere le cose positive e anche quelle negative, dal risultato al lavoro fato. Dobbiamo sicuramente fare più attenzione a quei piccoli errori che ancora ci concediamo e che possono fare la differenza in una categoria come questa. Dell’ultima partita correggerei le marcature troppo larghe su quei corner ripetuti che hanno portato gli avversari a fare gol. Tengo invece l’ordine e l’idea di provare a fare punti con tutti anche su campi difficili. Questi sono aspetti molto positivi.
Dopo la Pro Sesto il Ponte San Pietro e poi un’altra trasferta importante a Seregno. Come si prepara un ciclo di partite del genere?
Con la disponibilità da parte di tutti i miei ragazzi che sanno che quando saranno chiamati in causa dovranno dare il massimo, perché per me non esiste nessuno di indispensabile, ma tutti sono fondamentali.
Bisogna sperare di fare risultati in fretta, a partire da domenica. Ho tanta fiducia nei miei giocatori. Il materiale per fare bene c’è. Non bisogna preoccuparsi troppo di ciò che sta fuori, ma di quello che accade dentro il campo. L’ambiente è tranquillo e ci si può arrivare con il lavoro.
Su quale fase o momento della partita lavorerà di più con la squadra?
Nei primi minuti dei tempi spesso stacchiamo la spina. Dobbiamo entrare in campo subito concentrati sia nei primi quarantacinque che nei secondi. Il fatto di avere un’idea di gioco poi è compito di tutti i reparti. In queste due partite ho notato voglia e sacrificio nella fase di non possesso che abbiamo condotto senza subire troppo. Abbiamo avute alcune occasioni da gol e non siamo riusciti a sfruttarle. Dobbiamo sicuramente migliorare la finalizzazione in modo da concretizzare quanto di buono facciamo vedere in campo, ma c’è ancora tantissimo da lavorare anche sulle palle inattive su cui avremo modo di concentrarci. Domenica con la Pro Sesto loro avevano molti saltatori forse più di noi e su quella soluzione abbiamo fatto un pò di fatica. Dobbiamo crescere molto sotto tanti aspetti, ma è normale siamo solo all’inizio.
Forse in principio la gioventù può essere un limite, ma col tempo può questa trasformarsi in un vantaggio per la Castellanzese?
Perché no? Abbiamo molti margini di miglioramento e questo è dovuto anche al fatto che abbiamo tanti giocatori validi che dalla loro parte hanno il tempo e non possono che crescere. Così allestita la rosa mi permette di avere due giocatori per ruolo. In Serie D il campionato è diverso e noi possiamo avere dalla nostra l’arma della freschezza.
La sua favorita?
Seregno, senza dubbio. Penso sia la più attrezzata di tutte. Poi se la giocherà con la Pro Sesto ma la maggior indiziata è quella. C’è sempre una sorpresa però e direi che quest’anno la quota salvezza si abbasserà per il valore di molte squadre in questo girone.
È emozionato per il suo vero esordio davanti ai tifosi neroverdi nella propria casa?
Molto. Ci è mancato il pubblico nella prima partita in casa e domenica sarà un pò il primo giorno di scuola. Quando saremo in casa nostra non dovremo regalare veramente nulla. L’unica cosa che possiamo e vogliamo regalare è la gioia. ai tifosi. Non sarà facile, il Ponte San Pietro non è una squadra facile. Hanno giocatori esperti, un pò come tutte le bergamasche sarà molto fisica.