#ATUXTU con il terzino neroverde Andrea Ghilardi
Su e giù per la fascia, è uno stile di vita, il suo. Non si risparmi mai, punta l’uomo, va sul fondo, prima della linea e crossa. Una quantità enorme di palloni interessanti. Non importa come va a finire, lo farà e lo rifarà di nuovo ad ogni azione. Non appena la palla verrà rimessa in gioco ricomincerà a correre. Perchè è la sua missione, da anni. Da quattordici stagioni suda e fatica per questa maglia, dai colori neri e verdi. Chi meglio di Andrea Ghilardi può raccontare l’evoluzione del mondo Castellanzese.
Benvenuto Andrea. Tu rappresenti la tradizione neroverde. E’ la tua 14esima stagione qui: cosa significa la Castellanzese per te e come è cambiata questa realtà negli anni?
Essere partito dai pulcini arrivare qui in Prima Squadra a disputare la Serie D è una soddisfazione grandissima, se non altro per tutto l’impegno che ci ho messo. E per tutte le persone che ho conosciute, con cui ho instaurato dei bellissimi rapporti personali. Sono in una società sempre molto seria, che in questi anni ha fatto molti sforzi per crescere e ha raccolto i frutti sul campo, ma non solo. E’ cresciuto anche il seguito di tifosi attorno a noi. Vedere che vengono tante persone a vederci, anche in trasferta, è bello perché per noi è un grande stimolo: quando giochiamo non vogliamo deluderli.
Ti abbiamo visto in più ruoli quest’anno, hai fatto tutta la fascia quest’anno. Addirittura terzo di difesa. In che posizione ti trovi meglio?
Posso fare benissimo anche il terzo di difesa, e quest’anno in caso di necessità per qualche partita l’ho fatto, ma preferisco fare il terzino perché spingo di più e arrivo in avanti. Nel settore giovanile ho provato a fare il quinto di difesa, e lì hai più copertura e libertà, rispetto quando giochi a quattro dietro, che sei più obbligato a difendere.In passato ho provato anche a destra, preferisco sulla mia fascia essendo mancino perché poi mi viene più semplice fare il cross.
A proposito di cross, nel finale di partita a Caravaggio ti sei trovato da solo davanti al portiere, ma hai preferito passarla ad un compagno invece di tirare. Abitudine o grande altruismo?
Dico la verità: ci trovavamo in una situazione di due contro uno, ho pensato: – punto l’ultimo uomo e poi la passo – . Sfortunatamente in quel momento mi sono allungato il pallone e ho perso anche l’attimo giusto per servire il mio compagno. Peccato.
Tu che hai vissuto la scorsa stagione e dunque il salto di categoria, ci spieghi cosa realmente cambia da Eccellenza a Serie D?
Cambia tutto sotto il profilo dell’attenzione, qui alla minima distrazione prendi gol. Questo in Eccellenza non succedeva. Nell’arco di una partita è importante essere concentrati sempre. A livello fisico invece non è cambiato poi così tanto tutto sommato. Anzi, fare più allenamenti è anche meglio perchè ci permette di conoscerci di sempre di più.
Si nota ad occhio nudo che mister Mazzoleni vi ha trasmesso il suo spirito. Come ti trovi con lui?
Già dai primi giorni devo dire che mi è sembrato molto bravo. Lo ha dimostrato sul campo con i risultati, anche se all’inizio abbiamo avuto alcune difficoltà perchè dovevamo capire e immedesimarci nella sua filosofia di gioco. Venivamo da 5 partite in cui avevamo fatto 3 punti. Subentrare in una situazione del genere non era affatto facile. Mi ha colpito il suo entusiasmo nell’affrontarla.
Quando è arrivata la svolta?
Il periodo natalizio non è stato semplice perché venivamo da prestazioni non esaltanti però poi anche con il Nibionnoggiono siamo riusciti a portare a casa un punto fondamentale. Affrontare il Legnano poi ci ha aiutato molto emotivamente e vincere ci ha dato la spinta che ci serviva per cominciare il ritorno nel migliore dei modi. E adesso stiamo facendo molto bene.
Domenica arriva la sfida con la Pro Sesto. All’andata avete fatto molto bene, come ti aspetti questa partita?
All’andata avevamo fatto una buona prestazione ma abbiamo perso, domenica possiamo fare una nuova grande prestazione e migliorare nel risultato. Nonostante loro arrivino qui da primi in classifica, noi siamo in un momento di grande forma fisica e mentale. In più giochiamo in casa, davanti al nostro pubblico che ci potrà aiutare molto nei novanta minuti. Ne sono certo.
Da qui alla fine del campionato come ti immagini il cammino della Castellanzese?
Noi dobbiamo concentrarci solo su noi stessi e pensare partita dopo partita. Giocare sempre nel miglior modo possibile. L’importante è arrivare a maggio con fatto maggiori punti. Poi concludere l’idea di concludere l’annata con un derby è molto stimolante spero di arrivarci con la salvezza già in tasca.