24′ Colombo (C), 47′ Mantegazza (C), 75′ Pedergnana (C)
Castellanzese (4-2-3-1): Chiodi, Nejimi (43′ st Compagnone), Ghilardi, Cusaro, Mantegazza, De Dionigi, Pedergnana, Bigioni, Gibellini, Urso (32′ st Cesaro), Colombo (40′ st Zappulli). A disposizione: Caputo, Cesaro, Compagnone, Porchera, Zappulli, Trevisan, Ferro, Carlomagno. All: Roncari
Varese (4-2-3-1): Scapolo, Lonardi, Bianchi, Etchegoyen (15′ st Magoga), Travaglini, Marinali, Camarà, Gestra, Vegnaduzzo, Silla (9′ st Mondoni), Scaramuzza. A disposizione: Porro, Mauro, Lonardi, Magoga, Conti, Improvola, Mondoni, Scalamandrè, Moceri. All: Domenicali
Arbitro: Dorillo di Torino (Marzulli – Tinelli)
Spettatori: 700 circa
LA PARTITA
Applausi, solo applausi. Da spellarsi le mani. Uniti agli olè che accompagnano un possesso finale sterile ma in un certo senso utile a ribadire ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, che la Castellanzese c’è. Che non è più una sorpresa. Che dopo questa domenica, dopo una vittoria così, è finalmente lecito crederci. I fantasmi dello scetticismo sembrano lontani e “quel fuoco di paglia – che in molti avevano annunciato – brucia ancora”. Ora più di prima.
Studiato nei minimi dettagli, il concerto neroverde lo introduce un ospite d’eccezione: il Varese di mister Domenicali che cerca di scaldare il pubblico con un medley dei migliori pezzi del repertorio. Tra cui l’estro di Scaramuzza che illumina sulla fascia e poi si accentra. Ci vuole un miracolo di Chiodi per sventare il pericolo, almeno per un attimo, prima che Vegnaduzzo, ignaro di essere tutto solo in area, cestini a porta sguarnita il vantaggio. Traversa biancorossa in avvio acquisita, sale sul palco la Castellanzese. Il prologo della nona sinfonia neroverde è firmato dall’assolo di Colombo che al volo fulmina Scapolo dal limite dell’area al 24′. Un lampo che illumina il pomeriggio neroverde.
Ma se nella prima frazione l’orchestra di Fiorenzo Roncari esegue le note del pentagramma secondo un andamento lento, la ripresa segna la svolta verso un allegro-allegro andante che lascia a bocca aperta gli avversari. E son dolori. Mantegazza al 47′ spezza ogni più roseo sogno dei tifosi varesini, appoggiando in fondo al sacco il cross rasoterra di un Gibellini sempre sul pezzo, mai domo. L’epilogo è un misto tra un harakiri del Varese che si perde il guizzo di Urso in area e la brillantezza di un musicista di talento come Pedergnana che il rigore conquistato dal compagno lo scaraventa dentro la porta al 75′, dopo la pur ottima respinta di uno Scapolo confuso. Che rischia di farsi beffare anche da Zappulli nel finale.
Spendendo vari cambi a disposizione è Fiorenzo Roncari a guidare l’epilogo del concerto neroverde verso una festa sensazionale che in pochi si sarebbero aspettati.
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