Non segna spesso, ma quando segna… non è mai banale. Il destro l volo dalla trequarti che toglie le ragnatele dall’incrocio dei pali contro la Castanese o ancora – quello che tutti hanno negli occhi non fosse altro che gode del privilegio della vicinanza temporale e di una cornice prestigiosa, quella di un derby – il di contro balzo che si insacca dritto nell’angolino basso di sinistra e fa esplodere, per la prima delle due volte, lo spicchio neroverde al Mari di Legnano. Preludio di un successo che proietta la Castellanzese in vetta solitaria dopo un avvio di campionato strepitoso di cui Samuele Moroni, l’uomo della settimana, è protagonista indiscusso.
Benvenuto Samuele. Cominciamo con le sensazioni di un derby strepitoso. Avete centrato un successo decisivo in trasferta col Legnano. Come l’avete preparata?
E’ stata una soddisfazione immensa per tanti motivi. Se a tutto questo aggiungiamo il mio gol direi non poteva andare meglio di così. Abbiamo lavorato tanto a livello mentale, di domenica in domenica, affrontando il campionato partita dopo partita. Senza pensare al dopo, ma focalizzandoci solo sul fare del nostro meglio nel presente. Poi si arriva ad un certo punto in cui bisogna dimostrare il proprio valore e domenica era il momento giusto per farlo. Il Legnano era il primo grande appuntamento appuntamento e dovevamo farci trovare pronti. E’ un successo che ci rende orgogliosi, per il primo posto in classifica, e responsabili.
Mister Roncari ha parlato di un equilibrio, quello della vostra squadra, sostenendo che sarebbe assurdo ora metterci mano. Sei d’accordo? C’è ancora qualcosa in cui potete migliorare?
Abbiamo raggiunto un certo equilibrio, è vero, sia sotto l’aspetto mentale che quello tattico e sarà difficile fare dei cambiamenti, a partire Dal modulo che usiamo in partita. Però abbiamo una rosa talmente ampia che ci permetterebbe e sicuramente ci permetterà delle variazioni per esprimerci, se ce ne sarà bisogno, anche in maniera differente.
Almeno per adesso questo è quello di cui abbiamo bisogno. Anche perché tutti, noi giocatori ma anche gli addetti ai lavori, si sentono parte di una squadra. Di certo possiamo migliorare ancora tanto sotto l’aspetto mentale. Dal punto di vista del gioco, invece, si può dire poco. Forse dovremmo stare attenti a prendere meno gol.
A chi va il merito di tutto questo?
A noi, tutti noi. Siamo un gruppo ben formato che lavora seriamente. Giorno dopo giorno siamo sempre più affiatati e complici. La serenità aiuta tanto in questi casi, anche e soprattutto i giovani, me compreso, che si sono calati perfettamente nel loro ruolo. Un nome su tutti quello di Andrea Ghilardi che sta dimostrando grande qualità ogni domenica di più. Ma lo stesso discorso vale per tutti gli altri.
Vi aspetta un bel tour de force in cui incontrerete anche Busto 81 e Varese. Come lo affronterete?
Penseremo ad ogni partita singolarmente. A partire dalla prossima con l’Ardor Lazzate, che secondo me è la più importante. Dovremo portare a casa assolutamente i tre punti anche perchè contemporaneamente si scontreranno Busto e Legnano, e qualcuno lascerà per strada qualche punto. Poi si entra in un periodo tosto in cui dobbiamo dare il massimo.
A proposito di Busto 81. Fra poco ritroverai la tua ex squadra. Alla luce di qualche tensione dovuta a risultati che faticano ad arrivare come ti aspetti la tua ex squadra?
Hanno cambiato molto e in realtà non la conosco benissimo. So però che sono indubbiamente forti ed attrezzati per fare molto bene. E prima o poi lo dimostreranno, speriamo non contro di noi. In quel caso faremo di tutto per non permetterglielo.
Pronostico secco: chi è la tua favorita del campionato?
Molto difficile. È ancora troppo presto e non mi voglio sbilanciare.
Tu che ci sei andato molto vicino lo scorso anno, forse puoi spiegarci cosa serve per vincere l’Eccellenza?
Non conta sempre avere la rosa più forte. L’anno scorso mi aspettavo di vincere col Busto 81 e invece non è andata così. Certo avere di giocatori forti in squadra può fare la differenza, ma l’Eccellenza è un campionato talmente imprevedibile che avere i grandi nomi non è sinonimo di successo. Anzi direi che conta molto poco, a maggior ragione quest’anno che le candidate sono molte. Conta molto di più arrivare in forma nel momento cruciale del campionato, cioè verso la fine quando si decide tutto.
Realisticamente dove può arrivare questa Castellanzese?
Per la qualità della squadra meritiamo di stare dove stiamo. Ora direi che resteremmo primi per quello che abbiamo fatto vedere sul campo, ma ci aspettano tante difficoltà a partire da domenica prossima. Il primo input noi l’abbiamo dato ed era fondamentale per noi partire bene. Cercheremo di mantenere questo livello, consapevoli che sarà ogni settimana più difficile, ma che ce la si può fare se si rimane concentrati. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia, soprattutto dopo una vittoria così nel derby si deve lavorare ancora di più.
E per concludere gli obiettivi personali di Samuele Moroni…
Sono venuto a Castellanza non per un motivo particolare, non ho rotto con nessuno a Busto, ma solo per trovare più continuità. Avevo bisogno di giocare di più, cosa non scontata posto il fatto che ognuno deve meritarsi la maglia la domenica.
Per il modo in cui mi hanno cercato, in cui mi hanno voluto e in cui hanno creduto e credono in me, ho capito che qui alla Castellanzese posso dimostrare quello che valgo davvero.
A livello personale spero di fare più presenze possibili, di ritagliarmi il mio spazio e arrivare in alto con questa squadra. Con tutti gli scongiuri del caso, finora sta andando bene.