‘Molti ci davano del fuoco di paglia, questo fuoco oggi brucia ancora’, firmato Fiorenzo Roncari. Tre gol per battere il Varese, tre gol per volare ancora più in alto in classifica, tre gol per raggiungere la consacrazione definitiva di leader del campionato. Di squadra da battere. La Castellanzese c’è, c’è sempre stata, ma da domenica c’è anche per gli altri… per davvero. Ora sì che il neroverde comincia a far paura, ma è solo l’inizio. Toltosi questo grande sassolino dalla scarpa il nostro special one predica calma. Siamo solo all’inizio e nulla deve e dovrà intaccare la serenità di una squadra che sta sorprendendo ogni settimana di più. E che se manterrà i piedi per terra, come vuole il suo allenatore, potrà continuare a farlo. Basterà affidarsi alle mani sapienti di uno che la categoria la conosce e che finora non ha sbagliato una sola mossa.
Benvenuto mister. Possiamo solo immaginare la sua soddisfazione per questa vittoria. Siete finalmente la squadra da battere anche per gli altri. Cosa si prova ad essere in testa al campionato?
C’è grande gioia ed euforia, ma la squadra giustamente mantiene un sano equilibrio perché stiamo vincendo tante piccole battaglie importanti. La guerra però è ancora molto lunga. Questi successi non possono che fortificare sempre di più la convinzione di poter offrire una grande soddisfazione alla società. Dedico questa vittoria e ringrazio tutti coloro che ci stanno intorno e che ci garantiscono ogni giorno il meglio.
E’ un successo doppiamente importante anche se pensiamo a giocatori che mancavano. E chi come Urso era appena rientrato. La società aveva preparato alla perfezione questo evento, è stato questo il segreto del vostro successo?
Sono tre partite che non c’è Urso e se ci fosse stato col Busto forse avremmo potuto anche vincere. Devo dire che a Castellanza ho trovato quello che poche altre possono offrire. Sappiamo che il presidente è un perfezionista maniacale che lavora sempre per garantirci il meglio. Questo è il motivo per cui siamo gratificati di tutto. La filosofia di gioco è questa e con queste idee abbiamo costruito la squadra. Non abbiamo preparato la partita diversamente dalle altre. È un momento molto bello e dobbiamo continuare ad avere certezze. Ho già pensato a come eventualmente modificare la squadra pensando ad assenze o infortuni ma non è il momento. Tante certezze le abbiamo dagli esperti, ma anche i giovani quelli che giocano dall’inizio e quelli che giocano dopo. Loro hanno bisogno di crescere e beneficiano della continuità. Siamo sempre efficaci. Abbiamo tanta forza mentale e c’è sempre la sensazione che in qualsiasi situazione, con qualsiasi interprete qualcosa possa accadere.
In quasi tutte le partite cominciate piano, poi quando la Castellanzese comincia a giocare non c’è storia. E’ una sensazione corretta?
La squadra ha modificato un po’ l’impatto alla partita dal punto di vista caratteriale. All’inizio Gibellini faceva la punta centrale ma ha delle caratteristiche diverse. Con Colombo aspettiamo qualche metro più indietro. Ghilardi poi è affidabile. Garantisco che la squadra non avrà cali di tensione o momenti di presunzione. Anche perché non ce lo possiamo permettere.
Di solito ogni squadra nuova ha bisogno di assestarsi. Sembra che voi abbiate completamente saltato quella fase, il motore ha cominciato a girare subito.
Non sono un generatore di tensioni, mi ritengo un giusto motivatore senza eccessivi entusiasmi o al contrario negatività. La squadra deve avere un equilibrio. È schioccata la scintilla quando ci siamo conosciuti, quando abbiamo iniziato ad avere qualche dubbio e delusione. Anche il presidente era incredulo, insieme al ds, durante la preparazione estiva. Anche perchè i risultati erano altalenanti e non riuscivamo ad esprimerci come volevamo. Ma ho sempre avuto fiducia nei ragazzi, sapevo che avrebbero potuto fare molto bene e l’ho sempre ripetuto alla dirigenza. Non avevo dubbi su questo.
Obiettivamente è possibile mantenere questo ritmo per tutto il campionato?
Perché non dovremmo mantenere questo trend? Il che non vuol dire che le vinceremo tutte. A metà campionato le varie squadre cominceranno a rafforzarsi, alcune cambieranno l’allenatore. Nell’arco di una ventina di giorni muteranno le varie rose di alcune rose che hanno aspettative di primato. Il girone di ritorno sarà diverso dall’andata. Se saremo bravi a chiudere l’andata con un buon margine poi avremo un buon paracadute per arrivare all’arrivo. Per quello che è stato fatto finora credo sia difficile potenziare ulteriormente la squadra. Se la società deciderà di intervenire dovranno prendere persone che vorranno entrare in punta di piedi in una gioielleria e nessuno può rompere alcun bicchiere. Dovranno aver grande spessore umano.
Manca all’appello solo uno scontro diretto, quello con l’Accademia Pavese. Come se l’aspetta?
L’Accademia pavese è una buonissima squadra. Conosco alcuni giocatori, ma prima c’è il Mariano. Andiamo davvero incontro ad una squadra che venderà cara la pelle. Fermiamoci a Mariano, già da lunedì abbiamo la testa sulla prossima domenica perché ci aspetta una partita difficile.
Cosa le è piaciuto di più della squadra? E cosa dovete ancora migliorare?
Tutto è migliorabile, io stesso lo sono. Non poniamoci limiti. Come faccio a chiedere qualche cosa in più? Mi basta continuare così. Mi è piaciuta molto la mentalità dei ragazzi che hanno sposato un’idea tecnica e tattica al 100%. Fanno tanta fatica, ma hanno voglia di farla e sanno che è la squadra giusta.
Gli obiettivi personali di Fiorenzo Roncari
Dopo un paio di anni a Sesto ero stanco di vivacchiare. Il progetto della Castellanzese mi ha intrigato e ho accettato ben volentieri la proposta, perchè sapevo di potermi trovare bene. Mi limito a dire che gli obiettivi sono quelli di fare bene con la squadra. Sembra che siamo un po’ in anticipo sui tempi perciò per ora i miei obiettivi personali li metto da parte. Penso solo al bene della squadra.