Che cosa ci sia dietro il successo della Castellanzese se lo stanno chiedendo in molti. E se la risposta fosse lui? La competenza di un direttore sportivo a dir poco navigato nell’ambiente che dopo un viaggio lungo un ventennio, nel mondo del professionismo, è tornato alla base. Per portare lo stesso professionismo laddove aveva cominciato. A Castellanza, Salvatore Asmini ha consegnato ad un manager di categoria come Fiorenzo Roncari una rosa di tutto rispetto, al momento imbattuta dopo dieci giornate. E che da capolista assoluta del campionato si appresta ad affrontare il big match contro quella che da molti è definita come la favorita: il Varese.
Benvenuto direttore. Siamo alla viglia di una grande partita e finora le cose sono andate veramente bene. Siete soddisfatti del lavoro svolto e sinceramente vi aspettavate tutto questo?
È stata una piacevolissima sorpresa. Sapevamo di poter fare bene, ma ad essere sincero non mi aspettavo questi risultati straordinari. Stiamo vivendo un sogno e la società se lo merita tutto. Nessuno ci ha regalato nulla. Devo ringraziare i giocatori che sono arrivati perchè si sono calati subito nella mentalità della squadra. Ma mi avevano già dimostrato in fase di contrattazione la disponibilità a sostenere il progetto. Siamo soddisfatti di aver formato una squadra di uomini veri e devo dire che, al di là della bravura tecnica, i risultati sono figli di una grande professionalità del mister. E lo posso confermare perché non mi sono perso nessuno degli allenamenti. Il mio sogno sono i playoff, anche se il girone è molto difficile.
Come si mantiene questo ritmo?
Stando lì a divertirsi. Noi penso che non cambieremo. La rosa è questa e resterà così. Magari un innesto, due a gennaio ci sarà modo di farli ma non di più. Questi siamo e resteremo. Sarà una questione da gestire anche con il mister che ci indicherà le necessità della squadra.
Chi è la favorita secondo lei?
Continuo a sostenere che il Legnano come rosa può ancora recuperare. Attenzione al Varese con questa dirigenza. Un’altra squadra che vedo molto bene è il Busto 81. La Varesina non l’ho vista molto bene contro di noi.
Alcune le avete già affrontate. Ultima ma solo in ordine cronologico: il Busto 81. Un buon pareggio. Sono due punti persi o uno guadagnato?
Direi che il risultato è positivo. Abbiamo affrontato una signora squadra giocando un ottimo primo tempo e sbagliando un paio di gol. È vero, il nostro portiere ha fatto una grandissima parata ma loro obiettivamente hanno fatto un solo tiro. Nella ripresa poi siamo calati un pò, ma si deve dare merito ai ragazzi perché altre squadre hanno una panchina lunga e possono permettersi di cambiare. Noi no. Quello che è importante è non essere mai stati sotto sul piano del gioco.
Inevitabilmente arriveranno anche dei momenti complicati. Il buon gioco espresso finora potrà essere un paracadute in quei casi?
Il mister pretende che la palla si giochi sempre e bene. Ed è una filosofia calcistica vantaggiosa. Fino alla scorsa stagione si era abituati a giocare lanciando la palla lunga, ma quest’anno non funziona così. E quando si gioca bene a calcio anche gli avversari vanno in difficoltà.
La domenica in casa non la vediamo mai in tribuna ma sul balconcino della casetta vicino al campo. È forse un rito scaramantico?
È che sento un pò troppo la partita e là sopra sono libero di esternare le mie emozioni nella maniera che voglio. Mi posso sfogare senza problemi, posso camminare, commentare la partita senza dare fastidio a nessuno e senza che nessuno mi dica niente. In trasferta faccio fatica a sedermi con gli altri in tribuna, mi devo contenere. È una mia questione personale. Normalmente non sono uno che crede alla scaramanzia, però anche io ho i miei riti da sempre. Per esempio in casa mi vesto in un certo modo, in trasferta in un altro. Faccio sempre le stesse cose nello stesso ordine prima della partita… e finora sta portando bene.
Domenica il big match contro il Varese. Che aria si respira nell’ambiente neroverde?
Ci mancheranno alcuni pezzi importanti domenica. Mi sarebbe piaciuto giocare ad armi pari. Ma comunque vada siamo soddisfatti. Approcceremo a questa partita come sempre sapendo quello che dobbiamo fare e seguendo le indicazioni del mister. Non sono partite da preparare a livello di carica. Le motivazioni vengono da sole. Per Castellanza giocare contro il Varese è suggestivo, una soddisfazione per i tifosi.
Gli obiettivi personali di Salvatore Asmini
Le mie motivazioni personali sono quelli di dare soddisfazione alle famiglia Affetti. Ci vuole del coraggio a cambiare ma la scelta sembra vincente. Personalmente penso che ora ci sia più professionalità nell’ambiente a partire dal mister.