La storia dello Stadio Fausto Coppi di Tortona
Sulla collina del “Castello” di Tortona (AL) sorge lo stadio dei leoni. Una capienza di 3.500 posti divisi tra tribune coperte e scoperte e gradinata, spogliatoi e servizi per le squadre e per gli arbitri. Queste le caratteristiche della casa dell’HSL Derthona, società piemontese del patron Fabio Toso, che ha scelto di intitolare la propria fortezza ad un grande dello sport nostrano, uno che i favori della nostra lente d’ingrandimento settimanale se li prenderebbe tutti senza dubbio. Si tratta del ciclista per eccellenza, Fausto Coppi.
Il Campionissimo o l’Airone, per tutti Fausto Coppi, è stato uno dei più grandi atleti di sempre, nonché uno dei ciclisti più vincenti della storia. Fece suo per cinque volte il Giro d’Italia (1940, 1947, 1949, 1952 e 1953) e due volte si impose nel Tour de France (1949 e 1952), fu il primo a vincere le competizioni più importanti del suo sport nello stesso anno. Iridato nel ’53, primeggiò anche nel ciclismo su pista, vincendo il Campionato del mondo d’inseguimento nel 1947 e nel 1949. Da ricordare la manita di successi al Giro di Lombardia (1946, 1947, 1948, 1949 e 1954) e il tris di Milano-Sanremo (1946, 1948 e 1949). Suo il record dell’ora (con 45,798 km) dal 1942 al 1956.
Un eroe d’altri tempi, un atleta leggendario che ha cambiato per sempre lo stile e l’approccio alla competizioni ciclistiche, con tecnica e metodi di allenamento del tutto innovativi per l’epoca. La sua storia riporta alla mente dei tifosi neroverdi le imprese dei pionieri della passione sportiva castellanzese che raccolse i primi successi proprio nel ciclismo. Da ricordare di Fausto Coppi, la sua rivalità con Gino Bartali che divise l’Italia appena uscita dalla guerra. Un confronto ricco di agonismo, sportività e soprattutto rispetto, immortalato nell’iconico scatto che li ritrae mentre si passano una borraccia durante la salita del Galibier al Tour del 1952. Ancora oggi i nomi di questi due colossi del nostro sport si pronunciano insieme.