L’allenatore dei portieri neroverde: “con Mazzoleni mi trovo bene, spero di continuare a lavorarci. Ad Asnaghi ruberò il mestiere”
Lui fa parte di quel tratto di continuità che unirà la prima alla seconda stagione neroverde di mister Achille Mazzoleni. A fianco a lui, sulla panchina, anche se i novanta minuti preferisce gustarseli da bordo campo per troppa emotività, ci sarà ancora Angelo Castelli in qualità di preparatore dei portieri della Castellanzese. Pronto a riprendere quanto prima il filo con l’ottima qualità delle prestazioni che hanno permesso alla nostra società di raggiungere la salvezza.
Benvenuto Angelo. A te come parte dello staff tecnico, i complimenti per il lavoro svolto che ha portato la squadra a svoltare la propria stagione soprattutto dal punto di vista mentale. Quando è scattata la scintilla?
“Probabilmente io che seguo maggiormente i portieri mi sono resoconto del cambiamento di mentalità nel momento in cui in allenamento, sia Alìo che Colnaghi, hanno cominciato a dimostrare con le prestazioni il loro valore, guadagnandosi il rispetto dei compagni. Vuol dire che qualcosa era cambiato nella squadra e solo in quel momento è stato possibile coinvolgerli nel gioco come piace al Mister”.
Che peccato essersi fermati sul più bello. Quanto avrebbe potuto chiedere la Castellanzese ancora allo scorso campionato?
“Purtroppo non abbiamo finito il percorso, saremmo potuti migliorare ancora molto. Dovevamo incontrare il Seregno, e per gli interessanti incroci tra ex che si sarebbero creati mi è dispiaciuto non poterla giocare. Se li avessimo battuti avremmo potuto arrivare perfino ai playoff. Non penso di essere presuntuoso nel dirlo, ma la tendenza del campionato ci stava dicendo questo. Sarebbe potuta essere un’ulteriore svolta per noi”.
Poi è arrivata la pandemia. Come l’ha affrontata la squadra?
“Durante la pandemia ci sentivamo tutte le settimane. Anche la società, il direttore Asmini in primis, ha mantenuto il rapporto quasi quotidiano con noi. Da quando è finita la pandemia ed è iniziato il mercato, ovviamente, ci sentiamo molto di più per telefono e non solo perché si comincia a programmare l’inizio della prossima stagione, anche se non abbiamo la certezza delle date”.
Dopo i primi sei mesi di lavoro insieme come si trova con mister Mazzoleni?
“Con il Mister mi trovo veramente molto bene. Ci conoscevamo anche prima ma non avevamo mai condiviso un’esperienza nella stessa squadra, solo da avversari. I primi mesi sono stati positivi perciò penso che in futuro non sarà difficile continuare insieme sulla stessa strada. E poi se lo staff è unito lo si vede anche nel rendimento della squadra”.
Quest’anno ci sarà un new entry nello staff tecnico, Gigi Asnaghi. Cosa si aspetta dal suo arrivo e come modulerete il lavoro tra giocatori di movimento e portieri?
“Conosco Gigi per la carriera che ha avuto. Non ho mai avuto la fortuna di lavorarci, ma so che lavora molto e in maniera tosta. Il suo livello è elevato e, sinceramente, spero di rubargli un pò il mestiere. Io mi occuperò sempre della parte atletica e tecnica per i portieri. Però poi ci confronteremo e se il lavoro è identico lo svilupperemo insieme”.
Come si immagina la ripresa dopo tutti questi mesi di stop?
“Se conosco bene i ragazzi, al di là dei nuovi che saranno comunque così, avranno lavorato anche durante la pandemia. Non partiremo da zero, penso però che i primi dieci giorni saranno fondamentali per rimettere nel cervello i concetti giusti ai ragazzi. Non ci saranno grandi carichi di lavoro, anche perché stare fermi per tanti mesi ti porta ad avere una sensazione strana al rientro e bisognerà riabituarsi al pallone e al campo. È una cosa che ho provato io e penso sarà lo stesso anche per i ragazzi”.
Avete già pensato ad una data approssimativa per l’inizio della preparazione?
“Ci siamo soffermati su alcune idee di preparazione che potrebbe cominciare verso metà agosto o poco prima. Sicuramente il prof Ansaghi preparerà un piccolo programmino preventivo per ritrovarci nel migliore dei modi. Ma dobbiamo vederci ancora ufficialmente e discutere di nuovo di tutti questi aspetti che sono legati anche alle date dei campionati inevitabilmente. Penso dipenda tutto dalla Lega Pro e dal suo andamento. Gli unici punti di domanda sono lì per le squadre che vanno retrocesse”.